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LA MALADIE DE SACHS Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 7 aprile 2001
 
di Michel Deville, con Albert Dupontel, Valérie Dréville (Francia, 1999)
 
Tocchi precisi, affettuosi ma privi di ogni affettazione sulla giornata di Bruno Sachs, medico di campagna; pur solerte e disinteressato, fino a farne un (per certi versi) pericoloso campione del giuramento di Ippocrate. Ma LA MALADIE DE SACHS mira a tutt'altro. Perché il dottor Sachs non si "limita" ad ascoltare, e nemmeno a curare. Come dice il titolo del film, ha una malattia tutta sua, quella dello scrivere: su ciò che gli dicono, o piuttosto gli confessano i pazienti. E quindi gli svelano di se stesso. Film sulla parola, come uno dei più curiosi di Michel Deville, LA LECTRICE: che tradisce in parte la sua origine letteraria, tratta dal noto romanzo di Martin Winckler. Ma che compie il miracolo di donare una progressione drammatica ad un romanzo "inadattabile" proprio perché tutto rivolto all'interno di sé stesso; fatto di riflessioni sul passato, pagine di un diario sul presente, cronaca di incontri. Oltre che inventarci una delicata storia di amore, Deville costruisce un mosaico di quotidiana normalità, immerso in un paesaggio di altrettanta, immutabile (ma quindi significativa: altro che lo schizzo oleografico di cui sopra...) banalità. Malati organici, somatici o talvolta immaginari: una cinquantina di personaggi che l'autore riesce ad organizzare nei colloqui, nei monologhi come nei silenzi. In perfetto equilibrio, attorno alla solerzia, ma pure ai dubbi, alle interrogazioni ed ai tormenti del protagonista.

La nitida scansione della regia, la scelta degli attori a cominciare dall'intenso, magnifico Albert Dupontel), la precisione quasi documentaristica dell'ambiente, la delicatezza del commento musicale, il pudore e l'umanità che s'indovinano dietro ad ognuno degli sguardi di Deville trasformano ogni incontro (con gli individui, con l'universo attorno) in una riflessione sulla dignità e la comprensione. Semplice, come può esserlo un mestiere vissuto fino in fondo.


   Il film in Internet (Google)

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